giovedì 17 luglio 2014

La Lavanda

“Cioè lui (il medico) deve giudicare la medicina secondo gli astri, per capire gli astri superiori e quelli inferiori. Come la medicina è senza valore se non è dal cielo, essa deve essere derivata dal cielo… per esempio, tutto ciò che riguarda il cervello è condotto al cervello dalla Luna, ciò che riguarda la milza fluisce a quel posto con mezzi di Saturno, tutto ciò che riguarda il cuore è portato a questi con mezzi del Sole. In tal modo i reni sono governati da Venere, il fegato da Giove, la bile da Marte” (Paracelso).

La vita sulla nostra Terra è influenzata dai Pianeti, come già in passato si studiava e si sosteneva con certezza. Noi stessi ne siamo influenzati, come parte del Tutto-Universo e le Piante non sono da meno; risentono dell’influenza dei Pianeti e la loro segnatura sorge sotto la loro protezione.

La Lavanda è una pianta Mercuriale, e porta impresse le caratteristiche che contraddistinguono questo pianeta. Leggerezza, rapidità, sistema nervoso come organo elettivo di azione.

La parola lavanda deriva dal latino e suggerisce l’idea della purificazione e dei bagni curativi.
Anticamente viandanti e pellegrini la utilizzavano in mancanza di acqua per potersi lavare: si usavano manciate di fiori strofinandole energeticamente sul corpo. Oltre a ritrovarsi molto profumati erano anche in qualche modo “disinfettati” grazie alle sue proprietà antisettiche.
I Romani la utilizzavano nel bagno e furono probabilmente loro a introdurre la pianta in Europa.

Gli utilizzi e le forme di estrazione sono veramente tanti, ma tutti hanno in comune la grande capacità riequilibratrice; una sorta di “centratura” tipica di Mercurio.
Hermes, con il simbolo del caduceo, ci consegna infatti qualità di saggezza e di equilibrio.
Studiando floriterapia e fitoterapia rimango sempre affascinata da quanto le Piante ci siano utili: in tempi d’oro noi abbiamo saputo riconoscerle e positivamente sfruttarle, ottenendo benefici con differenti modalità di estrazione…  e tutte spesso hanno un filo conduttore.

Il botanico inglese Nicholas Culpeper, vissuto nel 1600, già ne parlava come erba governata da Mercurio e da utilizzare per il mal di testa, nelle affezioni da freddo e nei crampi. Rinforzante di stomaco, fegato e milza. I fiori, lasciati macerare nel vino venivano applicati sull’addome con un impacco per le persone con difficoltà urinarie o afflitte da meteorismo.

Della famiglia delle labiatae, l’infuso si usa ancora in tutti i casi di stanchezza, irrequietezza, disturbi del sonno, problemi gastrointestinali di origine nervosa; il bagno alla lavanda è consigliato in caso di disturbi circolatori funzionali.

L’olio essenziale varia leggermente, a seconda della tipologia di lavanda utilizzata.
La lavanda spigo (lavandula latifolia) è leggermente canforata, dalle note fresche ed erbacee. L’olio è un tonico cardiaco, mucolitico ed espettorante, sedativo. Adatto per i massaggi riscaldanti e nelle tensioni e nei dolori ai nervi.
La lavanda vera (lavandula angustifolia) è ricca di acetato di linalele e linalolo. E’ antispasmodica, antinfettiva, cicatrizzante e utile come rimedio di pronto soccorso. Dalle note dolci e floreali è il calmante per eccellenza. Contro le punture d’insetto e le ustioni può essere utilizzata sulla pelle anche pura.
La lavanda ibrida o lavandino, è meno canforata della lavanda spigo, ma con più linalolo. E’ un buon prodotto generalmente più economico, tonico e stimolante.
Eccellente rimedio nei colpi di sole; spalmato sulla pelle veicolato da olio o crema previene le scottature.

Gli oli essenziali sono “l’essenza” della pianta e il loro lavoro su di noi è davvero a tutto tondo. Agiscono a livello fisico, psichico e spirituale.

Per il suo potere antisettico, antiflogistico e cicatrizzante l’olio di lavanda può essere applicato su ferite e ulcere infiammate ed infatti il medico francese del 1900 e pioniere della fitoterapia Jean Valnet ne raccomandava l’uso nelle ulcere veneree, nelle ferite e nelle infezioni alla gola.

Nella visione botanica antroposofica, Pelikan ci dice che la pianta della lavanda ricerca il calore, e la luce. In fondo Mercurio è il pianeta più vicino al Sole… Secondo questo approccio la Lavanda stimola l’organizzazione dell’Io, e la sua tendenza è quella di dominare e calmare il corpo astrale. In questo senso la lavanda “tonifica i nervi”, calma, fa dormire, ma allo stesso tempo scioglie i crampi, combatte la debolezza, è vivificante. Azione e non-azione nello stesso tempo.

Anche Lavender, Fiore del Nord America, ha indicazione soprattutto su stanchezze e nervosismo ed in fitoterapia classica la tintura madre di Lavanda viene utilizzata contro irritabilità nervosa, disturbi gastrointestinali ed epatobiliari, disturbi genitourinari, tachicardia, ustioni.

Tutte queste proprietà erano già note anticamente, la scienza oggi, spesso, non fa che confermare ciò che le nostre nonne già sapevano.


Articolo che ho pubblicato sul notiziario dell'Unione di Floriterapia che puoi scaricare gratuitamente qui
http://www.unionedifloriterapia.it/wp-content/uploads/2009/05/Notiziario-luglio-2014.pdf


venerdì 9 maggio 2014

Il mio cuore sussulta quando osservo

Il mio cuore sussurra quando osservo un arcobaleno nel cielo:
Così era quando la mia vita cominciò;
Così è ora che sono un uomo;
Così sarà quando diventerò vecchio.
Oppure lasciami morire!
Il bambino è padre dell'uomo;
e desidererei che i miei giorni fossero
legati l'uno all'altro da una reverenza naturale.

William Wordsworth (1807)

venerdì 25 aprile 2014

Il mio Gemmoderivato preferito: Fico MG, Santo Fico!

Quando penso alla vita ed alla frenesia che sosteniamo oggi, non posso non pensare a quanto mettiamo quotidianamente alla prova il nostro organismo. Quello che oggi è richiesto è la performance, a tutti i costi, in ogni momento dell’anno e della nostra vita, tralasciando e trascurando quelli che sono i nostri ritmi naturali.
Già solo pensare che la stagione in cui siamo più sollecitati, dal punto di vista lavorativo o scolastico, sia l’inverno, la dice lunga. Quante volte abbiamo invidiato immensamente tutti i quei mammiferi che bellamente in inverno se ne vanno in letargo? Non è comunque solo un discorso di stagione. Oggi la velocità degli spostamenti e la tecnologia, esigono la connessione e la disponibilità in ogni dove, ci ritroviamo a rispondere alle e-mail di lavoro anche alla domenica, o se siamo in montagna ed il cellulare non prende, andiamo nel panico.
Fermiamoci un attimo a pensare al nostro povero corpo: siamo geneticamente ancora gli stessi dei nostri nonni, o dei nostri trisavoli, che andavano a letto al tramonto e si svegliavano all’alba e rispettavano la stanchezza o il riposo o si godevano le convalescenze… noi no; anche con la febbre andiamo al lavoro.
Steiner affermò lapidariamente: “il ritmo porta la vita”, ed è proprio il ritmo la condizione essenziale per ogni essere vivente…
Cuore e polmoni, palesemente, ne scandiscono ritmicamente l’esistenza, con il battito e la respirazione, ma se stiamo ad osservare tutti gli altri nostri organi, in tutti possiamo trovarne una connotazione ritmica.



La definizione che dà la Campanini di gemmoterapia è molto chiara: “La gemmoterapia è un metodo terapeutico, di ambito fitoterapico che utilizza tessuti vegetali freschi allo stato embrionale, quali le gemme o altri tessuti in via di accrescimento (giovani getti, giovani radici, scorza delle radici, semi, scorza dei giovani fusti ecc.)…” insomma tutto ciò che è gemma e non ancora definito chiaramente nello sviluppo della pianta in oggetto.
Storicamente sono stati i francesi (Pol Henry, Max Tetau e Bergeret) a codificare questo tipo di terapia, definendo i tessuti embrionali come caratterizzati per un intenso ritmo di moltiplicazione cellulare e di processi anabolici che concorrono all’istogenesi e all’organogenesi. In parole più semplici i gemmoderivati sono considerati come un concentrato di energia vitale in grado di attivare alcuni processi biologici dell’organismo.

Tra tutti i gemmoderivati (detti anche macerati glicerinati, da qui la sigla M.G.), Fico ha un ruolo da protagonista nelle disritmie: il suo tropismo coinvolge aree del sistema nervoso che modulano le comunicazioni tra psiche e soma. Tetau addirittura lo consiglia tutte le volte che all’origine di alterazioni funzionali  ci sia una partecipazione nevrotica.
Quindi tutte le volte che abbiamo un problema di ritmo, Fico c’è, abbinato magari ad un altro gemmoderivato competente.
E quando parliamo di ritmo e di stress che lo impedisce non possiamo non pensare a  fame/sazietà, sonno/veglia, ritmi circolatori, ritmo del ciclo mestruale, alterazioni pressorie.
Provate a pensare a quanto allora utile possa essere questo rimedio!

Piterà consegna alle gemme di Ficus Carica un tropismo elettivo per le mucose digestive dello stomaco e del duodeno agendo come regolatrici dell’asse cortico-diencefalico. Ed è questo che lo rende più famoso in ambito strettamente farmacologico.
Per la gentilezza delle gemme in generale, Fico viene utilizzato con successo nelle nausee in gravidanza; o in tutte le patologie legate al digerente: gastriti, gonfiori, reflussi ecc.

Il Fico è un albero davvero particolare: la fioritura è eccezionale; quello che viene comunemente mangiato col nome di fico è in realtà il fiore. I veri frutti sono i numerosissimi granellini affondati nella polpa, che vengono erroneamente scambiati per semi.



La posologia che si consiglia nell’adulto è di 70 gocce al giorno in un’unica presa se abbinato a qualche altro gemmoderivato o pianta, in due prese se preso da solo.


Bibliografia:
- Lina Suglia, Gemmo e Ritmi, Articoli apparsi su Erboristeria Domani;
- Fernando Piterà, Compendio di gemmoterapia clinica, De Ferrari;

- Enrica Campanini, Manuale pratico di gemmoterapia, Tecniche Nuove

sabato 15 marzo 2014

Sonno e Nanne

"Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini" Tagore 1861-1941

Sabato è stato davvero molto bello conoscere le mamme del gruppo in Cooperativa “Il Sole e la Terra” di Curno! E’ bello e rassicurante pensare a queste nuove generazioni che, consapevoli ed informate, si prendono cura nel miglior modo possibile dei loro figli. Sabato il tema era “il sonno”, ma ci siamo piacevolmente distratte, ecco allora che colgo l’occasione per fare il punto qui sul blog.
Comincio con elencarvi quello che un buon Pediatra generalmente consiglia, comportamenti con cui possiamo convenire o meno, ma che possono essere un filo che possiamo adattare alla realtà della nostra famiglia.
- Il bimbo andrebbe messo a letto stanco, ma non sveglio; in questo modo si abituerà ad addormentarsi da solo.
- Prendere il bimbo in braccio quando piange (si Estevill fortunatamente non è più di moda) soprattutto fino ai 3 mesi di vita, cullatelo e consolatelo, così non gli stiamo certo dando dei vizi.
- Cercare di non far dormire più di tre ore consecutive durante il giorno.
- Limitare al massimo i pasti notturni ed evitare di accendere le luci, di parlare al bimbo, quello che più di ogni cosa deve imparare  è il ritmo, il giorno e la notte.

Il sonno è una delle prime fasi di adattamento alla vita su questa Terra, cadenzata dal ritmo luce/buio. Per il bimbo l’esser cullato e la ninna nanna sono modalità per interiorizzare questo ritmo.

- Dai 4 mesi in poi sarebbe bene far dormire il bimbo in una stanza diversa da quella dei genitori.

Più diventan grandi più è importante creare il rituale, che deve essere piacevole. Creare una routine che può essere il bagnetto, lavarsi i denti, leggere delle storie o parlare di ciò che è successo nella giornata trascorsa, dire le preghiere o fare qualsiasi altra cosa che rilassi il bambino. Ricordiamoci che l’abitudine è rassicurante per il piccolo.

E se tutto ciò non bastasse? Floriterapia, fitoterapia e oligoterapia possono davvero venirci incontro.

Con i Fiori di Bach è sempre difficile lavorare a protocollo.
Ricordiamoci del Rescue Remedy che ci viene in aiuto in tutti i casi in cui il bimbo si svegli all’improvviso a causa dei sogni, o per qualsiasi altro motivo. Quattro gocce per i bimbi più grandi in un po’ d’acqua, o due goccine massaggiate sulle piante dei piedini e sul polso per tranquillizzare il nostro piccolo. Poi è sempre importante osservare il piccolo.
Se le paure fossero la causa scatenante dell’insonnia useremo Mimulus, Aspen, Rock Rose o  Cherry Plum  a seconda del tipo di paura manifesta. Se invece fosse talmente stanco da non riuscire a dormire potremmo usare Olive. Se fosse appena nato un fratellino e il motivo della difficoltà ad addormentarsi fosse la gelosia useremo Holly. Chicory è adatto alle situazioni in cui il bimbo semplicemente ha difficoltà a staccarsi dal genitore o sta attirando l’attenzione.
Il bambino va sempre osservato, cercando di capire come reagisce all’evento e come manifesta il disagio riusciremo a capire quale sia il Fiore migliore per lui.
E la mamma e il papà? Anche per loro i Fiori possono essere di grande aiuto!
Si procede con lo stesso meccanismo, ci si osserva, o se proprio non ce la facciamo ci rivolgiamo ad un bravo floriterapeuta.

Le piante più adatte al piccolo insonne sono Tiglio (foglie e brattee),  Camomilla, Passiflora e Melissa (foglie). Reperibili sia in taglio tisana (possiamo addolcirle con un po’ di miele) che in sciroppi. Le proprietà sono blandamente sedative. Per il taglio tisana infondere 1-2 cucchiaini per tazza di acqua oligominerale.

Per quanto riguarda i gemmoderivati (posologia in pediatria 2gtt/kg, die) sicuramente Tiglio MG è un valido aiuto per tutte le età. Nel lattante lo somministriamo col ciuccio in tante piccole mini prese e con tanta acqua. Le gemme di tiglio hanno attività spasmolitica e sedativa.
In alcuni casi può causare l’effetto contrario, se succedesse interrompere per due tre giorni e riprendere con un dosaggio più basso.

Per i disturbi del sonno legati alla dentizione è molto utile Camomilla tisana.
La tintura madre di Camomilla invece, come quella di Melissa è meglio assumerle dai 5-6 anni, la nota di Camomilla è una tensione anche a livello gastrico e respiratorio; Melissa invece ha una nota venusiana e l’insonnia è spesso congiunta a cefalea e piccole tachicardie.

Per i brutti sogni e gli incubi potrebbe essere utile Giuggiolo MG.

Due parole su Fico MG: anche se è molto conosciuto per il tropismo gastrico, è un valido modulatore dello stress. Sia i bimbi che i genitori possono trarne un grande beneficio. Io lo considero un dono di Dio! Quando lo stress diventa cronico tutti i ritmi biologici si alterano (e sappiamo che sonno/veglia è uno dei ritmi vitali!). Nell’adulto la posologia è di 60-80 gtt al giorno in un’unica assunzione, nel bimbo valgono sempre le 2 gocce per chilo, posologia da distribuire nell’arco della giornata intera.


L’olio essenziale di lavanda vera utilizzabile in diffusione, nel bagnetto o con un piccolo massaggio (sempre diluito in olio di mandorle) è sicuro ed efficace, rilassa e tonifica al tempo stesso. L’olio di mandarino è un ottimo rimedio per mamme e bimbi. Calma ansie, inquietudini, irritabilità e sbalzi di umore, allontana le paure e infonde tanta sicurezza. Ottimo per i bagnetti aromatici!







Bibliografia:
- appunti del corso di Fitoterapia, Lina Suglia, scuola SIMO
- Fitopediatria, E. Campanini, Tecniche Nuove
- Growing up with Bach Flower remedies, J. Howard
- L'Enciclopedia Pratica del Bambino, aa.vv., Sfera Editore
- Pronto Soccorso Naturopatico, Faccio Piantanida, Urra
- Fitoterapia in pediatria, Murgia Ventriglia, Masson
- Curare il bambino con le piante medicinali, N.Levi, Editeam

sabato 8 febbraio 2014

Il Rame, rimedio di pronto soccorso

Gli oligoelementi saranno tema di un prossimo corso, qui voglio parlarvi del Rame (Cu) rimedio che in questa stagione risulta essere davvero importante. Gli oligoelementi sono sostanze semplici presenti in piccole quantità e caratterizzano tutta la materia vivente. Essi svolgono azioni essenziali per la vita. L'oligoterapia che prendiamo in considerazione è quella "catalitica" in cui non assumiamo l'elemento ponderale, ma una sorta di "calamita". Menetrier, padre di questo approccio, divide le categorie di oligoelementi in "diatesici" e "complementari". Il Rame fa parte di questa seconda categoria.
Gli oligoelementi si presentano in forma liquida, generalmente in fialette di vetro o plastica.
La proprietà più importante di Rame è la sua capacità di agire direttamente sul sistema immunitario attivando la formazione del cortisolo.
Si usa pertanto per tutte le infiammazioni, a partire da quelle cutanee, quelle dell'apparato respiratorio, quelle articolari. Per le infezioni batteriche, virali come tutte le sindromi influenzali, problematiche cutanee e problemi genito-urinari.

Possiamo usarlo sia in fase acuta, che in fase preventiva.
In fase acuta si assumono fino a 3 fiale giornaliere, decrescendo alla remissione dei sintomi.
Per la prevenzione delle malattie da raffreddamento può essere presa una dose al giorno o a giorni alterni da fine settembre per 3 mesi.

Il sapore del Rame è piuttosto particolare, non sempre piace. Lo si può trattenere in bocca per un minuto e poi sputare.





Bibliografia:
- Margherita Faccio, Oligoelementi e Naturopatia, Enea Edizioni