mercoledì 26 settembre 2012

Schmitt e Confucio

Sono una lettrice discreta anche se negli ultimi anni, a causa degli studi di Naturopatia, leggo più saggi che romanzi. Vuoi per lo studio e vuoi perché in questo mestiere (ma credo in qualsiasi altro) non si è mai finito di imparare e le occasioni per migliorarsi ed approfondire qualche argomento non mancano mai.
Quest'anno però ho ritrovato l'esigenza di leggere anche altro, narrativa appunto. Raramente mi capita di rimanere incollata ad un libro e di avere voglia di leggerlo tutto d'un fiato... Con "I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto" è capitato.
E' un libro piuttosto snello, scritto con la solita maestria che Eric-Emmanuel Schmitt regala ad ogni suo romanzo e che il traduttore riesce a trasmettere credo quasi al 100%. La storia è semplice come semplici sono gli insegnamenti di Confucio che troviamo nelle parole della signora Ming, personaggio centrale del libro.
La signora Ming è una mite donna che lavora nei bagni di un grande albergo in un paese della Cina di oggi, fatta di grattacieli e uomini d'affari, uno dei quali, francese, si imbatte in lei casualmente.
Da questo incontro nascono dialoghi centrati tutti sulla famiglia, sulla vita, sul lavoro e... sui dieci figli della signora Ming, ognuno con le sue caratteristiche, a volte particolari e fin troppo originali ma tutti amati dell'amore che solo le madri conoscono e che non sfugge, perché lo si ritrova nello sguardo della piccola signora ogni volta che ne parla.
Anche se tutto ciò pare chiaramente una bufala: in Cina da decenni vige il controllo delle nascite ed è praticamente impossibile che la signora Ming abbia tutti questi figli, ma il protagonista comincia a "giocare" con questa storia riscoprendo poi, grazie ai racconti della donna, una parte di sé che ancora non aveva conosciuto.
Mi è piaciuto tanto tanto tanto... Tanto che voglio consigliarvelo, perché trovo che ciascuno di noi abbia bisogno di fermarsi e di riflettere, ma i ritmi delle nostre giornate sovente ce lo impediscono. Con la scusa della lettura abbiamo la possibilità di farci qualche domanda, di  provare a fare quello che in Occidente raramente si fa, e cioè interiorizzare quelli che sono gli insegnamenti tramandati dai nostri antenati, dai filosofi che hanno fatto la storia della nostra società. In Oriente questo esiste nonostante la modernità, noi, come forse polemicamente ci dice Schmitt, conserviamo le rovine romane ma dimentichiamo i valori che filosofi e cristianesimo ci hanno tramandato.

I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto