giovedì 19 aprile 2012

Che cos'è la Naturopatia

Ancora oggi c'è parecchia confusione... Naturopatia, Fitoterapia, Omeopatia... ma che differenza c'è?
La Naturopatia è un grande contenitore: all'interno troviamo tutta una serie di discipline che vi rientrano  perché hanno come comune denominatore la Natura. L'etimologia più accreditata infatti è quella di Benedict Lust del 1902, Nature's Path, il sentiero della Natura, la via terapeutica indicata dalla Natura. Nelle medicine tradizionali antiche abbiamo già questo tipo di approccio: la medicina cinese, quella ayurvedica, la medicina egizia, o quella tradizionale mediterranea, la medicina araba... la Natura è protagonista nel processo di guarigione dell'Uomo, in una dinamica di scambio e di aiuto tra esseri viventi. Oggi paradossalmente spesso viene indicata come "medicina alternativa" solo perché contrapposta a quella "ufficiale" allopatica che ha comunque una tradizione molto più recente. A me piace chiamarla medicina tradizionale, potrebbe essere complementare nel sogno di collaborazione ed integrazione a quella "ufficiale" o al massino non convenzionale se proprio vogliamo distinguerci.
L'Omeopatia potrebbe essere inclusa nelle discipline naturopatiche, se ci pensiamo quello che viene utilizzato non è che materia vivente esistente in natura. I rimedi sono ottenuti da sostanze vegetali, minerali o animali, ma essendo questa di esclusiva competenza medica nella legislazione italiana, i Rimedi Omeopatici possono essere prescritti solo da un Medico.
La Naturopatia invece si occupa essenzialmente di PREVENZIONE, di MANTENIMENTO DELLO STATO OTTIMALE DI SALUTE, di RIEQUILIBRIO, di recupero delle proprie FORZE DI AUTOGUARIGIONE, la così detta vis medicatrix.
L'Uomo viene considerato però a 360 gradi in quegli aspetti che vengono definiti fisici, mentali, emotivi e spirituali.
La prevenzione è quindi primaria: attraverso drenaggio, depurazione, stile di vita appropriato permetto al terreno di resistere a tutto ciò che mi circonda, stress ed agenti patogeni compresi.
Queste finalità vengono perseguite in un duplice approccio: valutazione e riequilibrio.


La valutazione avviene primaditutto attraverso un attento colloquio ma anche grazie alla conoscenza di diverse discipline:
La Medicina Tradizionale Cinese: per esempio osservando la lingua ho delle indicazioni sullo stato degli organi (energetici e non)
L'iridologia e La Reflessologia Plantare: nell'uno sta il tutto, nella piccola parte sta l'ologramma di tutto il corpo e nell'occhio come sui punti riflessi del piede posso constatare debolezze di terreno e predisposizioni, e attraverso queste discipline prevenire in modo primario.
La kinesiologia: studio del movimento muscolare in rapporto al sistema nervoso. Attraverso il test kinesiologico, in cui ottengo informazioni di debolezza o tono ho l'accesso ad una forma di linguaggio dell'organismo che dà indicazioni precise sullo stato di salute della persona.
La fisiognomica
Il riequilibrio lo ottengo grazie ad una o più di queste discipline, tenendo sempre presente che una filosofia su cui si basa la Naturopatia è il vitalismo e quindi l'obiettivo che ci si pone è mettere in grado ciascun individuo di reagire con le proprie forze, senza creare conseguenze ed in perfetta armonia con le caratteristiche fisiche ed emotive della persona che ci sta davanti.
Floriterapia di Bach per il riequilibrio delle emozioni
Fitoterapia utilizzo delle piante officinali estratte in varie modalità a seconda del lavoro che mi prefiggo e che sono ottime per drenare, per ripulire il terreno, ma che agiscono anche sul sintomatico all'occorrenza.
Oligoterapia quella catalitica di Menetrier è l'utilizzo di catalizzatori di enzimi che "catturano" gli oligoelementi già presenti nel nostro corpo e che per svariati motivi risultano "inattivi". Gli oligoelementi sono minerali importantissimi per l'attivazione di reazioni biochimiche dell'organismo.
Idroterapia utilizzo di acqua, aria, terra per ritrovare l'equilibrio. Uno dei più famosi precursori dell'idroterapia fu l'abate Kneipp.
Aromaterapia: utilizzo delle essenze sui quattro livelli di guarigione, fisico, emotivo, mentale, spirituale. Gli oli essenziali sono potentissimi ed alcuni vanno utilizzati con grande cautela.
Reflessologia plantare oltre ad essere una tecnica valutativa è anche una tecnica di riequilibrio priva di qualsiasi effetto collaterale.
Dietetica ultima nell'elenco ma al primo posto per importanza considerato che ci alimentiamo tutti i giorni e che lo stato dei nostri organi dipende fondamentalmente dal sangue che li irrora e che è costituito dai nutrienti che introduciamo con l'alimentazione.


Un capitolo a parte meriterebbero quelle che vengono definite ginnastiche energetiche, come il Qi Kong, lo Yoga, il Tai Chi o le discipline di riequilibrio posturale come l'Osteopatia, la Chiropratica e l'Orthobionomy ma che si integrano appieno con il lavoro del Naturopata.

venerdì 6 aprile 2012

La teoria dello specchio nei rapporti di coppia

Ho letto tutto d'un fiato un librino molto snello di Lise Bourbeau intitolato "Migliorare i rapporti di coppia". E' la trascrizione di domande e risposte raccolte durante i seminari della famosa autrice di "Ascolta il tuo corpo". Il filo che conduce tutti gli argomenti è il tema dello specchio. Tema che puo' chiaramente essere traslato a tutti i rapporti interpersonali, non solo quelli di coppia. In sintesi Lise Bourbeau (ma come lei, tante altre persone) sostiene che quando un aspetto della persona che abbiamo davanti ci irrita, dobbiamo subito porci una domanda riferendo questo stesso aspetto alla nostra vita. Faccio un esempio citato nel libro: uno dei due partner detesta uscire e l'altro vorrebbe uscire molto spesso. Che cosa mi disturba in  questo caso? Se la risposta fosse: "Ciò che mi disturba è il fatto che lui non voglia mai farmi contenta". Ebbene questo è il riflesso su cui ragionare. Bisogna quindi chiedersi: "Fino a che punto desidero davvero far contento l'altro o me stessa? Mi costa fatica? Mi costa sforzo farlo contento?". In questo modo  scopriamo aspetti del sè che forse non avremmo mai considerato. E' chiaro che spesso proiettiamo sugli altri le nostre carenze, o i nostri lati bui, quelli che non vogliamo nè accettare, nè vedere, e mai come nel rapporto di coppia questo è evidente. Qui poi spesso entra in gioco anche il tema dell'aspettativa, la speranza che per amore il partner cambi, ma dobbiamo invece sforzarci di comprendere che primaditutto è necessario ESSERE SE STESSI, riprendere contatto con la nostra vera essenza. E, come dice la Bourbeau, "vivere il momento presente nell'amore, ossia accettare tutto ciò che viviamo, tutto ciò che siamo IN QUESTO PRECISO MOMENTO." E' fondamentale questo aspetto, è quello che anche il Dr. Bach ha voluto trasmetterci attraverso i Fiori, è l'oggi che va vissuto appieno, permettiamoci allora di tirare fuori ciò che siamo, quello che in certe correnti viene definito il Bambino Naturale, o il Sè Superiore, insomma, l'Anima che è scesa su questa Terra per un compito ben preciso; e se nel nostro cammino abbiamo la fortuna di avere qualcuno accanto, ebbene, "usiamolo" per meglio conoscere noi stessi, e per evolvere.
La definizione che viene data di intimità poi è altrettanto chiarificatrice: "Dare all'altro il potere di conoscerci appieno e di essere per noi fonte di cambiamento".
Ecco allora alcuni consigli che l'autrice ci dà per giungere a questa meta:
- accettare se stessi e accettare l'altro concedendosi di essere ciò che si è. Il possesso è all'opposto dell'accettazione;
- ogni volta che vogliamo dirigere o controllare qualcosa o qualcuno, ci muoviamo in direzione opposta a quella dell'amore e dell'accettazione. Più vogliamo che una persona cambi, meno cambierà, più lasciamo la presa, più diamo luogo alla trasformazione (e qui rimando a Chicory, da utilizzare quando amiamo aspettandoci qualcosa in cambio, quando il "filo" dell'amore rimane attaccato anziché lasciato andare);
- impariamo ad esprimere i nostri desideri, o a dare consigli senza aspettative;
- impariamo ad impegnarci con tutto il cuore, prendendo la decisione di servirci del nostro partner per imparare ad amare di più;
- dobbiamo essere consapevoli che sono le nostre convinzioni a provocare gli atteggiamenti del nostro partner; passiamo a nuove credenze ed il suo atteggiamento a poco a poco si trasformerà;
- sviluppiamo in noi le qualità che vorremmo nel partner;
- attraverso le nostre reciproche differenze potremo entrambi crescere. Con la teoria dello specchio queste diversità diverranno risorse per prendere coscienza di cosa non si accetta di sé stessi. Concediamoci di essere come siamo!
- amiamo l'altro e andiamone fieri.
E' la libertà che fa la differenza in una coppia, quella che concediamo e che ci concediamo; l'importante è non utilizzarla a discapito del partner.