mercoledì 11 luglio 2012

Un Fiore per questo caldo

Sappiamo bene che non è possibile prendere o consigliare i Fiori di Bach "a protocollo". Andrebbe a cadere il fondamento su cui lo stesso Dottor Bach ha basato tutta la sua medicina. Non curiamo il sintomo né la malattia, ma riequilibriamo le emozioni della persona, adattandoci a lei.
Ci sono Fiori però che nella pratica sappiamo possiamo utilizzare anche sul sintomatico, uno su tutti, il fantastico Olive.
La definizione che ne ha dato Bach è questa:
"Quelli che hanno sofferto molto mentalmente o fisicamente e sono tanto stanchi e affaticati da sentirsi allo stremo delle forze, incapaci di compiere il minimo sforzo. La vita quotidiana per loro è un duro lavoro, senza piacere."
Tradotto nella vita di tutti i giorni, uso Olive quando sono stanca, fisicamente soprattutto. E può essere una stanchezza dovuta a qualsiasi cosa: un trasloco, un periodo pesante al lavoro, un periodo impegnativo di studio.
Olive dunque è sicuramente un rimedio non tipologico, il periodo di stanchezza fortunatamente come arriva passa, non può essere uno stato permanente, e questo Fiore ci aiuta ad affrontare in modo più lucido la quotidianità.
Quello che forse non tutti sanno è che Olive ci è di grande aiuto anche nelle convalescenze, momento in cui siamo piuttosto deboli, ed il nostro sistema immunitario deve ricostituirsi, oppure quando siamo noi a dover seguire una persona malata, cosa che ci toglie energie sia fisiche che psichiche.
Olive corre in nostro aiuto anche in periodi come questo, in cui fa molto caldo. Perché ci ritempra, ci tira su, è il caffè dei Fiori di Bach.
Posso utilizzarlo preparandomi il classico boccetto di trattamento da 30ml in cui metto 2 gocce di Rimedio, oppure acquistando lo stock posso disporre delle due gocce da mettere magari nel mezzo litro d'acqua o nel litro in modo da prenderlo diluito durante tutta la giornata.
Olive ci aiuta proprio a recuperare le energie per affrontare la vita con entusiasmo.




Nelle Scritture l'Olivo compare a più riprese, la Scheffer ci ricorda che la colomba porta a Noè il ramo di un ulivo come simbolo della fine del diluvio universale e del ritorno della tranquillità e della pace sulla terra. Analogamente l'essenza del fiore è collegata al principio della rigenerazione, della pace e dell'equilibrio ritrovato.
Nell'Orto del Getsemani Gesù si rifugia dopo l'ultima cena, proprio sotto gli ulivi e Cattabiani ci ricorda che "tanta ricchezza simbolica è giustamente meritata da questa pianta che offre un frutto prezioso, ricco di glucidi, protidi, e minerali fra cui calcio enzimi e vitamine A, B1, B2, PP... I Romani ritenevano che i massaggi con l'olio d'oliva fossero un bagno di giovinezza. In effetti esso è un lenitivo e un emolliente, e cura screpolature ed ustioni."

In Gemmoterapia i giovani getti di Olea Europaea hanno un tropismo elettivo per i vasi arteriosi in generale e per il metabolismo glicidico e lipidico (Piterà).