Quando
penso alla vita ed alla frenesia che sosteniamo oggi, non posso non pensare a
quanto mettiamo quotidianamente alla prova il nostro organismo. Quello che oggi
è richiesto è la performance, a tutti
i costi, in ogni momento dell’anno e della nostra vita, tralasciando e
trascurando quelli che sono i nostri ritmi
naturali.
Già
solo pensare che la stagione in cui siamo più sollecitati, dal punto di vista
lavorativo o scolastico, sia l’inverno, la dice lunga. Quante volte abbiamo
invidiato immensamente tutti i quei mammiferi che bellamente in inverno se ne
vanno in letargo? Non è comunque solo un discorso di stagione. Oggi la velocità
degli spostamenti e la tecnologia, esigono la connessione e la disponibilità in
ogni dove, ci ritroviamo a rispondere alle e-mail di lavoro anche alla
domenica, o se siamo in montagna ed il cellulare non prende, andiamo nel
panico.
Fermiamoci
un attimo a pensare al nostro povero corpo: siamo geneticamente ancora gli
stessi dei nostri nonni, o dei nostri trisavoli, che andavano a letto al
tramonto e si svegliavano all’alba e rispettavano la stanchezza o il riposo o
si godevano le convalescenze… noi no; anche con la febbre andiamo al lavoro.
Steiner
affermò lapidariamente: “il ritmo porta la vita”, ed è proprio il ritmo la
condizione essenziale per ogni essere vivente…
Cuore
e polmoni, palesemente, ne scandiscono ritmicamente l’esistenza, con il battito
e la respirazione, ma se stiamo ad osservare tutti gli altri nostri organi, in
tutti possiamo trovarne una connotazione ritmica.
La
definizione che dà la Campanini di gemmoterapia è molto chiara: “La
gemmoterapia è un metodo terapeutico, di ambito fitoterapico che utilizza
tessuti vegetali freschi allo stato embrionale, quali le gemme o altri tessuti
in via di accrescimento (giovani getti, giovani radici, scorza delle radici,
semi, scorza dei giovani fusti ecc.)…” insomma tutto ciò che è gemma e non
ancora definito chiaramente nello sviluppo della pianta in oggetto.
Storicamente
sono stati i francesi (Pol Henry, Max Tetau e Bergeret) a codificare questo
tipo di terapia, definendo i tessuti embrionali come caratterizzati per un intenso ritmo
di moltiplicazione cellulare e di processi anabolici che concorrono
all’istogenesi e all’organogenesi. In parole più semplici i gemmoderivati
sono considerati come un concentrato di energia vitale in grado di attivare
alcuni processi biologici dell’organismo.
Tra
tutti i gemmoderivati (detti anche macerati glicerinati, da qui la sigla M.G.),
Fico ha un ruolo da protagonista
nelle disritmie: il suo tropismo coinvolge aree del sistema nervoso che
modulano le comunicazioni tra psiche e soma. Tetau addirittura lo consiglia
tutte le volte che all’origine di alterazioni funzionali ci sia una partecipazione nevrotica.
Quindi
tutte le volte che abbiamo un problema di ritmo, Fico c’è, abbinato magari ad
un altro gemmoderivato competente.
E
quando parliamo di ritmo e di stress che lo impedisce non possiamo non pensare
a fame/sazietà, sonno/veglia, ritmi circolatori,
ritmo del ciclo mestruale, alterazioni pressorie.
Provate
a pensare a quanto allora utile possa essere questo rimedio!
Piterà
consegna alle gemme di Ficus Carica un tropismo elettivo per le mucose
digestive dello stomaco e del duodeno agendo come regolatrici dell’asse
cortico-diencefalico. Ed è questo che lo rende più famoso in ambito
strettamente farmacologico.
Per
la gentilezza delle gemme in generale, Fico viene utilizzato con successo nelle
nausee in gravidanza; o in tutte le patologie legate al digerente: gastriti,
gonfiori, reflussi ecc.
Il
Fico è un albero davvero particolare: la fioritura è eccezionale; quello che
viene comunemente mangiato col nome di fico è in realtà il fiore. I veri frutti
sono i numerosissimi granellini affondati nella polpa, che vengono erroneamente
scambiati per semi.
La
posologia che si consiglia nell’adulto è di 70 gocce al giorno in un’unica
presa se abbinato a qualche altro gemmoderivato o pianta, in due prese se preso
da solo.
Bibliografia:
- Lina Suglia,
Gemmo e Ritmi, Articoli apparsi su Erboristeria Domani;
- Fernando
Piterà, Compendio di gemmoterapia clinica, De Ferrari;
- Enrica
Campanini, Manuale pratico di gemmoterapia, Tecniche Nuove