Le
Feste e i giorni di vacanza a casa, sono un grande toccasana per rigenerare
mente e corpo. Il corpo tuttavia è alquanto “strapazzato” dal cibo che spesso
mangiamo proprio in occasione del Natale.
Chi
ha la fortuna di vivere in una famiglia che magari è vegana, o molto attenta,
non ha certo di questi problemi. Ma chi, magari a fatica, è riuscito a
mantenere un livello di “integrità alimentare” per il resto dell’anno, in
questi giorni deve capitolare.
Il
cibo per quanto mi riguarda, non è solo materia biochimica che introduco nel
mio corpo; è convivialità, è amore, è adesione e coesione con l’ambiente che mi
circonda, è permettere ad altri di occuparsi di me.
Il
problema è che la nostra tradizione mette al primo posto i dolci con tantissimo
zucchero, il pesce, la carne, e un’immensa varietà di salumi che sulle tavole
natalizie incombe come non ci fosse un domani.
Su
certi cibi davvero non ho nessun problema a dire no (vedi i salumi e la carne),
ma pesce e dolci, un buon vinello, ahimè, sono moooolto difficili da rifiutare.
Seguendo
il criterio che più di tutti gli altri nel corso dei miei studi ho ritenuto
davvero valido ed intelligente (ovvero una macrobiotica rivisitata ed adattata
alla nostra meravigliosa cucina italiana), i cibi non vanno valutati per
l’apporto nutrizionale o biochimico, ma per la loro polarità: yin o yang.
Zucchero,
alcool, frutta sono yin
Prodotti
da forno, cibo animale, sale, sono yang.
Quello
che dobbiamo ottenere durante una giornata è: EQUILIBRIO.
Non
esagerare col cibo troppo yin, né con quello troppo yang (che crea più che
altro accumuli duri da estirpare), e, se proprio non abbiamo voluto fare gli
estremisti, cercare di limitare i danni.
Sicuramente
la bevanda/rimedio che più di tutti ci soccorre in questi giorni è il mitico te
KUKICHA.
Il Kukicha Uji è un Tè Verde Giapponese, prodotto nella regione di
Uji, ottenuto utilizzando i rametti più sottili della pianta del thè ed è
conosciuto anche come “Tè di Tre anni”, per via della sua preparazione. La
pianta da cui si ottiene questo tè è la Camellia
sinensis.
Il Kukicha è composto da una miscela di tre
componenti della pianta del thè:
• rametti di tre anni di età tagliati dalla parte inferiore della pianta
• rametti più robusti, raccolti ogni dieci anni, generalmente in inverno
• rametti più sottili e foglie.
Ha proprietà
diuretiche, ipoglicemizzanti e depurative del
sangue. • rametti di tre anni di età tagliati dalla parte inferiore della pianta
• rametti più robusti, raccolti ogni dieci anni, generalmente in inverno
• rametti più sottili e foglie.
Totalmente privo di stimolanti aiuta il
rilassamento, in questo periodo è consigliato berlo quotidianamente, perché alcalinizzante,
soprattutto se ho abusato di cibi “acidi” (zucchero, caffe, carne, latticini
ecc.)
Aiuta il funzionamento
dei reni, bevuto caldo dopo il pasto favorisce la digestione, è adatto all’uso
quotidiano. I rametti di tè vanno bolliti per circa dieci minuti se si
vuole una bevanda più forte, altrimenti per una più leggera e gradevole bastano
pochi minuti di infusione.
Ricco di minerali con molte proprietà
salutari e di vitamine, molto ricco di ferro, calcio e vitamina A.
Contiene
calcio, vitamina C, riduce la pressione arteriosa, aiuta la digestione,
combatte la fatica, fa abbassare il livello di
colesterolo, brucia i
grassi e inoltre fa bene alla
nostra pelle.
Insomma, io
normalmente non riesco proprio a fare a meno di questo tè, in questo periodo
ancor di più!
Buon Kukicha
a tutti!
Bibliografia:
- C. Trevisani, Fondamenti di Nutrizione, Enea
- Corsi di Martin Halsey, La Sana Gola
- immagini prese dal web