giovedì 8 marzo 2012

Pausa... Tè :)

Io amo il caffè, ho cominciato a berlo a vent'anni quando, obbligata a turni di lavoro massacranti in fiera a Parigi ho sentito l'esigenza di "tirarmi un pò su" con la caffeina. Da allora non ho più smesso. Mi piace, lo bevo amaro, sono viziatissima e selettivissima... deve essere molto caldo, il colore deve essere un bel beige brillante, se bevuto al bar deve avere una bella cremina ecc. ecc. Insomma, i bar a cui mi affeziono hanno superato una serie di test che non vi dico. E poi il caffé preso al mattino, magari di sabato o di domenica è un rituale che mi fa sentire quasi in vacanza. Irrinunciabile. Sono però consapevole che non bisogna esagerare, e che in effetti la stimolazione che sentiamo dopo aver bevuto un buon caffé non dura a lungo, anzi... Si scatena poi un effetto che direi di assuefazione, non ci basta più un caffé solo per tirarci su ma due, tre, quattro. Conosco persone che bevono 5 caffé al giorno, sono decisamente troppi! Uno me lo concedo, e chi si è rivolto a me in questi anni sa che sono morbida in questo senso, certo è che, quando ho patologie gravi in atto o quando voglio dedicarmi ad una fase di depurazione come potrebbe essere alle porte della Primavera, lo elimino totalmente.
Considerato che il caffè d'orzo decisamente non mi piace come surrogato, volgo la mia attenzione al meraviglioso mondo del tè.
Già Jean Valnet, cita tutta una serie di proprietà che vanno dalla presenza di vitamina C, di sali minerali, di teina, di tannini e colloca il tè tra gli alimenti curativi indicandolo come un tonico generale e cerebrale, vasodilatatore, diuretico e lo consiglia quindi in particolare per l'affaticamento generale ed intellettuale.
Oggi sappiamo con certezza per esempio che il tè verde ha azioni benefiche con attività antiossidante, antinfluenzale, antitumorale, mentre l'azione antipertensiva è ancora in fase di studio.
Durante l'infusione del tè la caffeina passa abbastanza velocemente e quasi completamente nell'acqua calda, infatti generalmente per avere un'azione più stimolante bisogna tenere la bustina al max per 1-2 minuti. Protraendo il tempo di infusione (fino a 15 minuti) abbiamo l'estrazione di altri principi, quali per esempio i tannini e le catechine che si legano alla caffeina che dunque viene assorbita molto meno dall'organismo. I tannini portano al tè proprietà quali il sapore astringente e l'azione antibatterica ed antivirale.
Chiaramente è in Oriente che la tradizione e il rito del tè hanno la loro origine, ed è proprio da questi posti meravigliosi che arrivano i tè curativi di cui voglio parlarvi ora.
Il TE' BANCHA o HOJIKA  è un tè verde le cui foglie sono lasciate seccare fino a tre anni sul terreno. Contiene pochissima teina ed è fortemente tonificante senza essere stimolante. Preso a fine pasto aiuta a diminuire il senso di fame.
Il TE' KUKICHA ha un sapore decisamente meno "affumicato" del tè bancha ed è considerato un vero e proprio rimedio curativo. Anch'esso contiene pochissima teina. In questo periodo io amo molto berlo durante i pasti.
Il TE' SENCHA è il più comune tè verde giapponese, il più utilizzato. Ha tutte le proprietà del tè verde con minor teina. 
 Il TE' MU non è un vero e proprio tè ma una miscela di piante tra cui per esempio la peonia, il prezzemolo, il cardo, la liquirizia, la radice di zenzero ed è indicato in generale a chi soffre di stanchezza cronica. E' comunque più eccitante dei tè citati in precedenza quindi sarebbe bene non consumarlo alla sera. E' un cardiotonico, stimolante del sistema nervoso indicato secondo me proprio in questa fase per chi sente molto l'arrivo della Primavera.

Considerato che i tè più utilizzati sono il tè nero ed il verde, vi riporto i dati di questi tè a confronto con il tè bancha.
TE' NERO: basso contenuto di caffeina, astringente, aromatico ed indicato solo per gli adulti.
TE' VERDE: alto contenuto di caffeina, presenza di vitamina C, astringente ed indicato solo per gli adulti 
TE' BANCHA: bassissimo contenuto di caffeina, presenza di vitamina C ed adatto a tutte le età.

Ricordiamoci che l'eccessivo consumo di tè porta a problemi simili a quelli del caffè! Ecco perché sarebbe meglio virare su queste tipologie, che sono molto buone sia amare che addolcite con miele o liquirizia e ci portano anche molti benefici. Chiaramente in ufficio è difficile sostituire la pausa caffè con la pausa tè, ma un bollitore in fondo è economico ed occupa poco spazio, e sorseggiare un tè caldo è sicuramente più rilassante del caffè bevuto in due minuti!

Bibliografia:
Capasso R., Capasso F. in "L'Erborista", Tecniche Nuove, febbraio 2011
Halsey M., Dimagrire, Un mondo leggero edizioni, 2001
Halsey M., Terapia Alimentare, Edizioni La Sana Gola, 2001
Trevisani C., Curarsi con il cibo, AAM Terra Nuova, 2006
Trevisani C., Fondamenti di Nutrizione, Enea Edizioni, 2007
Valnet J., Cura delle malattie con ortaggi, frutta e cereali, Giunti, 2001